Leggende d'Italia: Aretusa - La ninfa che divenne sorgente
- Alba Zagara
- 1 mag
- Tempo di lettura: 1 min

Nascosta sull'isola di Ortigia, in Sicilia, tra pietre illuminate dal sole e papiri sussurranti, sgorga una sorgente che si dice porti con sé l'anima di una ninfa in fuga. Il suo nome era Aretusa, uno spirito acquatico devoto alla dea Artemide, e la sua storia è una storia di bellezza, ricerca e trasformazione suprema.
Secondo l'antica mitologia greca, Aretusa amava così tanto l'acqua che un giorno si tuffò in un fiume per nuotare, ignara di essere osservata da Alfeo, il dio dei fiumi. Incantato dalla sua bellezza, Alfeo la inseguì senza sosta. Ma Aretusa, dopo aver fatto un sacro voto di castità ad Artemide, rifiutò le sue avances e corse fino alle coste della Sicilia.
Con le spalle al muro sull'isola di Ortigia, senza via d'uscita, invocò Artemide perché la salvasse. La dea rispose, trasformando Aretusa in una sorgente d'acqua fresca e pura. Si dice che ancora oggi, se si visita l'isola al momento giusto, quando l'aria è immobile e il sole è caldo, si possa udire il canto sommesso della ninfa sotto le fronde del papiro.
Leggende come questa sopravvivono perché affondano le loro radici in qualcosa di senza tempo: la bellezza, la fuga, la protezione e il potere sacro del luogo.
Quindi, se vi trovate a Ortigia, fermatevi ai margini della fonte Aretusa. Avvicinatevi, ascoltate attentamente. Potreste sentire la sua storia emergere dalla nebbia.
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