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Napoli – Dolci regionali italiani: Sfogliatella e Babà al Rum

  • Immagine del redattore: Diana Ravese
    Diana Ravese
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Un dolce inizio nella città del sole e dello zucchero

Dove la pasta sfoglia croccante incontra il pan di Spagna alcolico e ogni morso porta con sé un tocco di drammaticità napoletana.

Se i dolci avessero una personalità, Napoli sarebbe quella che canta a squarciagola in mezzo a una piazza affollata: senza scuse, teatrale e assolutamente irresistibile. È una città che prende sul serio i suoi dolci, con un tocco che dice "Sì, questa pasta è farcita con ricotta, scorza di agrumi e sogni. Perché me lo chiedi?"


Benvenuti alla prima parte della nostra immersione profonda nei dolci regionali italiani più iconici. E iniziamo da dove lo zucchero colpisce di più: Napoli.

Una bellissima vista: la città di Napoli, Italia.
A beautiful view - the City of Naples, Italy.

Perché davvero, quale posto migliore per iniziare se non una città dove il caffè del mattino viene servito con una fetta di torta al rum e una pasta sfoglia che suona come un sacchetto di carta accartocciato (nel senso migliore del termine)? Questo è l'inizio di una fantastica giornata alla scoperta dei dolci regionali italiani.

La sfogliatella (pronuncia sfo-lya-TELL-a,
The sfogliatella (pronounced sfo-lya-TELL-a, with hand gestures) is Naples’ most famous pastry.

Sfogliatella: la pasta sfoglia croccante come una conversazione in un caffè napoletano

È disponibile in due versioni principali:

  • Riccia : la classica versione a forma di conchiglia, multistrato, che ricorda un fossile di pasta sfoglia ed è croccante come se stessi calpestando delle foglie autunnali.

  • Frolla : versione con pasta frolla, liscia e rotonda, come la sua cugina più introversa.

Entrambi sono farciti con un cremoso impasto di ricotta, semola, agrumi canditi, cannella e un pizzico di acqua di fiori d'arancio. In altre parole, tutto il bello della vita, racchiuso in un impasto dorato.

Questi non sono solo pasticcini per la colazione: sono un impegno. Si sfaldano, si sfaldano, richiedono un tovagliolo (o cinque) e ti ricopriranno la camicia di schegge di pasta. Ma ne vale la pena.


Dove provarlo a Napoli:

Sfogliatelle Attanasio
Sfogliatelle Attanasio (near the central train station) — iconic, chaotic, and always worth the wait.
Pintauro (Via Toledo)
Pintauro (Via Toledo) — they’ve been making these since 1785. That’s older than most countries.

Babà al Rum: la prova che pan di Spagna e alcol sono destinati a stare insieme

Babà al Rum - Napoli Dolce
Babà al Rum - Naples Dolce

Ed ecco che arriva il babà. Alto, lucido e completamente imbevuto di sciroppo al rum, questo pan di Spagna è la risposta napoletana alla domanda "E se il dessert fosse solo... pan di Spagna e alcol?"

Originario della Polonia (che ci crediate o no), il babà ha trovato la sua vera patria a Napoli, dove è stato adottato, adattato e reso circa dieci volte più scenografico.

Un babà classico è:

  • Interno luminoso e arioso

  • Scuro e caramellato all'esterno

  • Immerso (e intendiamo proprio inzuppato) in uno sciroppo al rum

Spesso li troverete guarnite con panna montata, frutta o addirittura farcite con crema pasticcera, perché a Napoli la sobrietà è prerogativa di altre città.

Consiglio: alcune pasticcerie vendono mini babà in barattoli di sciroppo al rum: ottimi come regalo, pessimi per la TSA.



Dove provarlo a Napoli:

Scaturchio (Piazza San Domenico Maggiore)
Scaturchio (Piazza San Domenico Maggiore) — try the “Babà Vesuvio” for a volcano-shaped twist
Gambrinus (Piazza del Plebiscito)
Gambrinus (Piazza del Plebiscito) — come for the babà, stay for the Belle Époque vibes

Dolci origini e leggende appiccicose

La gente del posto vi dirà che la sfogliatella è nata in un convento (perché, ovviamente), quando una suora intraprendente ha combinato gli avanzi di semola con ricotta e scorza di agrumi. Un miracolo? Forse.

Per quanto riguarda il babà, il suo viaggio dalla Polonia alla Francia fino a Napoli è lungo. La leggenda narra che un re polacco con problemi ai denti immerse il suo dolce secco nell'alcol... et voilà! Il resto è storia appiccicosa.

Napoli non ha inventato nessuno dei due dolci, ma li ha perfezionati con gusto, farina e tanto sciroppo di zucchero.

 


 

Ultimo boccone: una lettera d'amore (con le briciole)

Mangiare un dolce a Napoli significa comprendere la città stessa: stratificata, chiassosa, gioiosa e per nulla preoccupata di essere "troppo". E, a dirla tutta, ci piace.

Che tu stia passeggiando per Spaccanapoli con lo zucchero a velo sulla manica o seduto in riva al mare con un babà che rischia di crollare sotto il peso del rum, Napoli si assicura che la tua voglia di dolce riceva il rispetto che merita.


Prossimamente: i file delle ricette

Alla fine di questa serie, condividerò ricette autentiche per ogni dessert che tratteremo, tra cui la sfogliatella più sfogliata e il babà più gloriosamente inzuppato. Un avvertimento: avrete bisogno di pazienza, passione... e di un mocio per la bagna al rum.


Prossima tappa: Amalfi, dove i limoni diventano magia. Ma prima, un altro espresso. E magari un altro babà. (Okay, due.)

 
 
 

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