Il buon re di Sicilia: Guglielmo II e il sogno sotto il carrubo
- Anna Amoresano
- 2 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Lo chiamano Guglielmo il Buono e così lo ricorda la Sicilia: non solo come un re, ma come un uomo guidato dai sogni, dalla misericordia e dai sussurri divini sotto un carrubo.
La storia mi è stata raccontata per la prima volta in un tranquillo pomeriggio a Monreale, mentre sorseggiavo un caffè appena fuori dalla cattedrale dorata che ne porta l'eredità. La mia guida, un uomo anziano con la pelle abbronzata e una voce roca, si è chinato e mi ha chiesto: "Sai perché esiste questo posto?". Ho scosso la testa. Lui ha sorriso: "È iniziato con un pisolino".
🌳 Un re, un sogno e un carrubo
La leggenda narra che un giorno, re Guglielmo II di Sicilia, figlio del temuto e controverso Guglielmo I, era a caccia nei pressi di Palermo quando, stanco, si addormentò all'ombra di un carrubo. Mentre dormiva, la Vergine gli apparve in sogno e gli ordinò di costruire una chiesa proprio in quel luogo.
Quando i suoi uomini tornarono per rimuovere l'albero e far posto alla costruzione, scoprirono qualcosa di sorprendente impigliato tra le sue radici: un nascondiglio di monete d'oro, apparentemente messo lì con l'unico scopo di finanziare la costruzione di una chiesa.
Il risultato? Uno dei siti più maestosi di tutta la Sicilia: il Duomo di Monreale.
🏰 Il vero Guglielmo II
Sebbene circondato dal mito, re Guglielmo II fu un sovrano reale e straordinario. Nato nel 1155, divenne re all'età di 12 anni e guidò il paese con un tono decisamente diverso da quello del padre, guadagnandosi il soprannome "Il Buono" per il suo governo equo e gli sforzi per mantenere la pace tra la variegata popolazione siciliana di Normanni, Arabi, Bizantini ed Ebrei.
La cattedrale da lui costruita non fu solo un atto di devozione, ma un simbolo di unità e potere. La struttura fonde architettura normanna, arte islamica e mosaici bizantini, rappresentando una delle espressioni più compiute della Sicilia multiculturale.
🌟 Perché questa leggenda è ancora importante
C'è qualcosa di profondamente poetico in questa storia: un re guidato non dalla conquista, ma da una visione. Un carrubo che diventa veicolo di un proposito divino. Una chiesa che da sogno si eleva alla pietra, ancora in piedi quasi 900 anni dopo.
Ho visitato il Duomo di Monreale più di una volta, e ogni volta che cammino sotto la sua abside dorata, ricoperta di mosaici splendenti del Cristo Pantocratore, provo una pace strana e meravigliosa. Forse è questo il vero tesoro.
✨ Pensiero finale
Che si tratti di folklore o di realtà, la storia ci ricorda qualcosa di essenziale: che la storia vive nell'interstizio, tra sogno e memoria, tra leggenda e pietra.
Quindi, la prossima volta che siete in Sicilia, prendetevi un momento per fermarvi sotto un carrubo. Ascoltate. Non si sa mai chi potrebbe parlare.
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